Skip to content

Consiglio mondiale per il clima: il grido d’allarme della scienza

Il tempo sta per scadere: ad agosto, il consiglio mondiale per il clima (IPCC) ha pubblicato il primo volume del sesto rapporto di valutazione IPCC (AR6) sulle basi scientifiche dei cambiamenti climatici. Questo documento innovativo è stato il risultato di diversi anni di lavoro di 740 esperti provenienti da 90 paesi.

Il rapporto dell’IPCC dimostra chiaramente che gli umani hanno spinto il clima in uno stato senza precedenti nella storia umana. La concentrazione di CO2 nell’atmosfera è ancora più alta di quanto sia stata per due milioni di anni. Viene anche evidenziata la velocità senza precedenti con cui questi cambiamenti stanno procedendo. Per esempio, negli ultimi 2.000 anni non ci sono stati aumenti di temperatura globale così rapidi come quelli attuali, e la concentrazione dei gas serra CO2 e metano sta aumentando più velocemente dal 1850 che in qualsiasi momento negli ultimi 800.000 anni.

Con un riscaldamento globale di 1,5 gradi, in Europa e in molte altre regioni del mondo si verificheranno molto più frequentemente ondate di calore inusuali, così come forti piogge e inondazioni. Inoltre, non si possono escludere eventi catastrofici con conseguenze imprevedibili in caso di un riscaldamento globale ancora maggiore. Questi includono forti cambiamenti nella distribuzione spaziale dei modelli di precipitazione così come il collasso delle grandi lastre di ghiaccio dell’Artico e dell’Antartico, che causerebbe un aumento globale del livello del mare di diversi metri.

Secondo l’IPCC, per essere ancora in grado di raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi, le emissioni globali di gas serra devono diminuire a partire dal 2020, e questo significa immediatamente. Nel 2050, le emissioni globali di CO2 devono addirittura raggiungere lo zero. Ciò richiede ambiziose riduzioni delle emissioni in tutto il mondo. Allo stesso tempo, l’IPCC suppone che oltre a queste riduzioni, il CO2 deve essere rimosso dall’atmosfera al più tardi nella seconda metà del secolo per raggiungere gli obiettivi climatici.

Dalla sua fondazione, l’IPCC ha pubblicato cinque rapporti di valutazione. I restanti due volumi del Sesto Rapporto di Valutazione (AR6) saranno pubblicati a febbraio e marzo 2022 e forniranno informazioni sullo stato globale delle conoscenze sui rischi e sulle conseguenze del cambiamento climatico per gli esseri umani e gli ecosistemi, sulle opzioni per adattarsi al cambiamento climatico e sulle opzioni per mitigarlo.

Il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici è stato fondato nel 1988 dal Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) e dall’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO). Per suo conto, gli scienziati di tutto il mondo compilano lo stato attuale del cambiamento climatico. L’IPCC fornisce la base per decisioni politiche basate sulla scienza, ma non fa raccomandazioni per azioni politiche.

L’equilibrio, l’affidabilità e la completezza dei rapporti sono garantiti da regole procedurali dettagliate con un processo di revisione in più fasi e la partecipazione di esperti a livello mondiale. I rappresentanti dei governi degli attuali 195 stati membri dell’UNEP o del WMO possono commentare le bozze dei rapporti dell’IPCC prima della loro pubblicazione e approvare formalmente i rapporti.